Valerio Mavila

Psicologo clinico
Psicoterapeuta
Neuropsicologo

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  • Disturbi alimentari
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Mangiare è una necessità, mangiare intelligentemente è un’arte.La Rochefoucoult

DISTURBI ALIMENTARI

Il modo in cui ci alimentiamo è correlato a ciò che siamo, alla nostra storia passata, nonché a ciò che vogliamo divenire.

Una corretta alimentazione, rappresenta uno degli obiettivi di prevenzione primaria ampiamente descritti anche nel piano sanitario nazionale.

Sovrappeso, obesità, anoressia, bulimia, sono termini che fanno parte del linguaggio comune e la televisione e i giornali diffondono notizie che riguardano soprattutto le conseguenze drammatiche di tali patologie, senza peraltro affrontare in modo ampio e comprensibile gli aspetti causali e preventivi. Si parla infatti troppo poco di prevenzione, anche perché i semplici tentativi di carattere informativo, basati su consigli o sulla descrizione degli effetti gravi dei disturbi e non risultano essere una prevenzione efficace.

È noto infatti che l'obesità e i disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia nervosa, sono in aumento fra i bambini e gli adolescenti, la diffusione di queste patologie, tipiche dei paesi industrializzati, è costantemente in crescita anche nella popolazione adulta e sembra che i giovani in sovrappeso o obesi abbiano un maggior rischio di cronicizzazione in età adulta.
Il supporto psicologico Il modo in cui ci alimentiamo è correlato a ciò che siamo, alla nostra storia passata, nonché a ciò che vogliamo divenire. Si desidera dimagrire per diversi motivi: lo stato di salute, motivi psicologici, motivi estetici e spinte socioculturali o ambientali. In generale si pensa di iniziare una dieta, quando il proprio peso fisico supera quello ideale indicato da parametri medico-scientifici e quando l'aspetto fisico è diverso dall'ideale estetico proposto dai modelli di riferimento.

Nel controllo del proprio peso entrano in gioco fattori genetico-biologici, psicologici e comportamentali, sociali ed ambientali della propria cultura; pertanto, dal momento che non è possibile modificare la nostra genetica, è necessario lavorare sulla personalità, sui comportamenti, sull'ambiente e sulle abitudini culturali.
Fondamentale è dunque l'aspetto psicologico della questione: la propria personalità e la motivazione sono imprescindibili per il raggiungimento di un buon risultato, oltre, come è risaputo, alle corrette linee nutrizionali.

L’obiettivo da raggiungere deve essere stabilito razionalmente e ragionevolmente con gli specialisti, onde evitare di seguire mete irraggiungibili o addirittura dannose; imparare a gestire in modo permanente il proprio peso richiede la modifica della persona e del suo stile di vita. La motivazione La motivazione è il punto di partenza ed è il fattore che porta l'individuo a mettere in atto ogni suo comportamento. La motivazione deve essere continuamente rinnovata e arricchita di nuovi elementi di realtà è dunque necessario coinvolgere non solo il fisico ma tutta la persona. Situazioni emotive interne e fattori esterni Un prezioso aiuto ci giunge dalla miglior conoscenza di noi stessi, dalle tecniche e dai suggerimenti finalizzati ad un miglior riconoscimento e controllo degli stimoli che precedono e seguono i pasti, e sul come riuscire a gestire le situazioni a rischio, cui si è spesso sottoposti. L'immagine corporea Fondamentale è il ruolo dell'immagine corporea, che si costituisce dall'insieme di tre componenti, i pensieri e le sensazioni sul nostro corpo, la stima del corpo e delle sue parti e infine quella comportamentale. Nelle persone obese o con disturbi dell'alimentazione, la componente percettiva è spesso disturbata o falsa e quando questa viene corretta con adeguati strumenti anche le altre due si modificano, rendendo così possibile il vero cambiamento. L'insoddisfazione dipende dal dentro, dal modo di percepire se stessi e non dal modo in cui ci si vede. L'immagine negativa si modifica attraverso atteggiamenti e comportamenti e l'apparire fisico diviene meno importante, aumentando la conoscenza di sé e di tutti gli aspetti della propria persona. Molti considerano, erroneamente, la magrezza come il maggior valore di sé.
Fondamentale è riuscire ad avere altre visioni di sé e una migliore conoscenza delle proprie emozioni e dei propri pensieri, delle sensazioni fisiche e corporee.